domenica 21 dicembre 2008

UNA MOZIONE DA APPROVARE ENTRO IL 31.12.2008 PER SALVARE "MIGNANIELLO" ANCHE DAI PALI EOLICI DI COLLE D'ANCHISE.






Al Sig. Presidente del Consiglio Comunale di Vinchiaturo

Al Sindaco di Vinchiaturo
MOZIONE

Oggetto: seduta consiliare del 19/12/2008 – Proposta di deliberazione per l’annullamento della delibera di giunta nr. 93 del 11.08.2008.

Il sottoscritto ERRA GIUSEPPE Consigliere Comunale, chiede alla S.V. di portare in discussione e votazione nella seduta del Consiglio Comunale che si terrà in data 19/12/2008 la seguente proposta di deliberazione.
VISTA la delibera di Consiglio nr. 19 del 10/07/2008 che risulta riportare l’errata notizia in merito alle procedure per la realizzazione di una centrale eolica riguardante il Comune di Mirabello Sannitico;
VISTA la convenzione stipulata con la ditta ALFA 1 per una durata considerevole di 29 anni;
PRESO ATTO che la Regione Molise Servizio Energia con nota del 10.07.2008 recante protocollo nr. 6531 “comunicazioni dei risultati delle analisi di fattibilità” nella quale si evidenziano delle lacune per la realizzazione del parco in località Mignaniello area comune di Colle d’Anchise;
Vista la legge Regionale nr. 15 del 21 maggio 2008 che affinché il progetto per la realizzazione delle torri non ricadano vicino alle abitazioni residenziali o rurali;
CONSIDERATO che tali decisioni cosi importanti per l’intera comunità vanno valutate in sede di Consiglio comunale come Organo di rappresentanza di un intera comunità Titolo III art. 11 dello Statuto Comunale;
In considerazione che le procedure previste dallo Statuto Comunale non sono state attuate ai sensi e per gli effetti dell’art. 20 comma 3 e 4.
Preso atto del dissenso della popolazione delle zone interessate.
Chiede di ridiscutere e di mettere alla votazione per l’annullamento la delibera di giunta in oggetto specificata.
Di rendere, con separata e unanime votazione, immediatamente eseguibile la seguente deliberazione, ai sensi dell’art. 134, comma IV, del D.Lvo n. 267 del 18 agosto 2000;
Di trasmettere, contestualmente alla sua pubblicazione, in elenco agli enti preposti ed interessati per il rilascio delle autorizzazioni sui parchi eolici.
La presente, una volta protocollata presso gli uffici comunali, sarà resa pubblica con tutti i mezzi di comunicazione a disposizione del mio gruppo Consiliare.
Il Consigliere Comunale
ERRA Giuseppe
Vinchiaturo, 15/12/2008

3 commenti:

  1. Palermo, 22 dic. (Apcom) - "I parchi eolici in Sicilia sono stati più utili agli speculatori che ai siciliani". Lo denuncia nel corso di una conferenza stampa l'eurodeputato Nello Musumeci, vicesegretario nazionale de la Destra. "Nella giornata di sabato - ha annunciato Musumeci ai giornalisti - abbiamo inoltrato una richiesta formale alle commissioni Antimafia nazionale e regionale perché c'è il serio sospetto che dietro il business dell'energia eolica si nascondano interessi mafiosi. Non bisogna dimenticare, infatti, che in Sicilia il comune di Vicari è stato sciolto per inquinamento malavitoso proprio all'indomani dell'approvazione di un concessione per un parco eolico. E La magistratura non ha risparmiato il suo intervento anche in Calabria e in Puglia". Parlando ai giornalisti, Musumeci ha evidenziato come "l'assenza dello strumento di pianificazione ha consentito di realizzare parchi eolici accanto a siti di valore culturale, da quelli riconosciuti dall'Unesco, in provincia di Catania e di Ragusa, alla zona di Segesta. Per privilegiare un interesse economico - ha proseguito - si è vanificato il paesaggio, che è un "bene culturale" dichiarato da tutte le leggi nazionali ed è incomprensibile che la realizzazione dei parchi non abbia tenuto conto delle ragioni di impatto ambientale".

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  2. Caro Giuseppe. La tua azione in difesa dell'incolumità del paesaggio vinchiaturese è apprezzabile. Probabilmente, però, si doveva iniziare un'azione di maggior sensibilizzazione prima della delibera di luglio, ma forse è stata una sorpresa anche per te.
    Da quanto ne so, però, ritengo che il caso dell'eolico sia servito quanto meno a "risvegliare" qualche coscienza sopita anche all'interno del consiglio comunale.
    Vinchiaturo deve essere salvato dall'approssimativismo e dalla superficialità. Non servono polemiche o accuse, ma serve più attenzione e maggiore sensibilità nel preservare il nostro amatissimo Paese.
    Pasquale Valente

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  3. Ovviamente tutti siamo favorevoli alla produzione di energia elettrica “pulita” e rinnovabile ma nel nostro Paese l'eolico si sta affermando con tutti i connotati di una vera e propria aggressione indiscriminata al territorio dove, dietro false motivazioni ecologiche, si nascondono interessi di parte. Le centrali eoliche industriali sono del tutto incompatibili con la tutela del territorio, dell'ambiente, della fauna, del paesaggio.
    Il Piano Energetico Ambientale Regionale (PAERL) del 2008 ha definito, a livello di territorio ligure, gli ambiti potenzialmente idonei, nei quali quindi sia possibile installare impianti eolici di tipo industriale. Ben 7 sono i siti individuati nella Provincia della Spezia. Nei punti di crinale della Val di Vara, è già in programma la realizzazione di altri due “parchi” eolici,che sia aggiungeranno a quello di Varese Ligure, di notevole impatto ambientale nei comuni di Rocchetta Vara (12 aerogeneratori ai Casoni) e di Sesta Godano (15 aerogeneratori presso il passo del Rastrello). Si tratta di zone di alto valore ambientale e paesaggistico, attraversate dal percorso dell'Alta Via dei Monti Liguri e tutelate da vincoli di natura ambientale (SIC-Siti ambientali di importanza comunitari).
    Si tratta a tutti gli effetti di impianti industriali di notevoli dimensioni: 100-150 m di altezza (con rotori ampi 70-90 m) e collocati in posizioni ovviamente dominanti. Inoltre la loro realizzazione comporta la creazione di piste e nuove strade, elettrodotti, cantieri, trasporti pesanti, cabine e stazioni elettriche, con colate di cemento per l'ancoraggio al suolo e plinti di cemento ancorati a 20 m di profondità con gravi danni all'equilibrio idrogeologico. Oltre all’impatto paesaggistico notevole è anche l’impatto acustico. Il tutto condizionando aspettative turistiche, su cui ,a livello provinciale, tutti in questo momento stanno puntando, nelle sue molteplici forme (agriturismo, naturalistica, archeologica, ecc).
    Gli aerogeneratori determinano grandi impatti diretti e indiretti sull'avifauna, sugli habitat ed in generale su tutto l'ecosistema coinvolto. Gli impatti diretti sono dovuti alla collisione degli animali con parti dell'impianto in particolare il rotore e riguarda principalmente, chirotteri, rapaci e migratori. Quelli indiretti sono relativi all'aumentato disturbo antropico con conseguente allontanamento e/o scomparsa degli individui, modificazione di habitat (aree di riproduzione e di alimentazione), alla frammentazione degli areali. Un rapporto del 2001, commissionato dalle autorità spagnole ad un esperto evidenzia valori di mortalità (collisione/torre/anno) riscontrati in 5 diversi impianti eolici da cui si ricava che in un anno nei 5 impianti considerati perdono la vita almeno 7.250 uccelli.
    A fronte di un impatto ambientale decisamente elevato i benefici di un impianto eolico sono estremamente limitati. A fine 2007 l'eolico presenta un consuntivo ufficiale di 2726 MW installati per circa 3000 torri eoliche una frazione infinitesimale, 0,3-0,5% del fabbisogno energetico complessivo nazionale. Inoltre a livello locale ligure si evidenzia come in base ai dati riportati sull'Atlante CESI su tutto il territorio regionale non esistono, salvo in zone off-shore , luoghi con caratteristiche di ventosità tali da garantire una buona resa degli impianti eolici.
    Tuttavia anche se la resa è estremamente scarsa c’è comunque c’è chi ci guadagna. L'ENEL e le nuove società che stanno entrando nel mercato della produzione elettrica devono dimostrare, in base alla legge Bersani (n.79/1999), di essere collegate ad una quota di produzione elettrica da fonte rinnovabile (di nuova installazione) pari ad almeno il 2% della propria produzione elettrica totale. L'incentivazione maggiore deriva tuttavia dai “Certificati verdi” che al 2007, sul mercato dell'energia, hanno un valore fissato in 137 euro/MWh, che si aggiungono al prezzo di vendita dell'energia di circa 80-90 euro/MWh portando il valore del MWh prodotto a non meno di 220 euro, la tariffa più alta in Europa. Poiché il valore dei "Certificati verdi" prescinde dalla fonte di energia rinnovabile utilizzata, la scelta degli operatori non poteva cadere che sulla produzione eolica, che al momento risulta la più economica. Le amministrazioni locali ricevono come contropartita dell’autorizzazione all’installazione lauti compensi dalle società realizzatrici degli impianti
    Davvero l'Italia, Paese di sole, non ha alternative meno impattanti per la produzione di energia elettrica “pulita”? Il parere di Rubbia in proposito è chiaro:
    “Parlando di energie rinnovabili molto chiacchierate ma poco coltivate, è inutile insistere con l’energia eolica perché di vento ce n’è poco nella Penisola al contrario dei Paesi del Nord o dell’Irlanda. Anche la biomassa rappresenta una nicchia limitata, invece il sole è l’unica sorgente che abbiamo abbondante e ancora da sfruttare”

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