lunedì 19 luglio 2010

EOLICO A VINCHIATURO SPERIAMO BENE. MA GLI AMMINISTRATORI COMUNALI AVRANNO AVUTO QUALCHE RIPENSAMENTO!!!!!


Angelo Spina contro l'eolico selvaggio a Vinchiaturo 2010-07-17 01:39:06
“Sono vicino alle popolazioni dell’area interessata dallo sciagurato progetto di installazione di un impianto di pale eoliche vicino Santa Maria di Monteverde.


Chi come me ha ricevuto un mandato amministrativo per rappresentare gli interessi collettivi non può rimanere in silenzio di fronte allo scempio del territorio. – Angelo Spina, Assessore provinciale ai Lavori pubblici e rappresentante proprio del Collegio che ricomprende anche i Comuni coinvolti dalla sciagurata ipotesi di costruzione della centrale, non usa mezzi termini - . Per la verità – prosegue Spina - va ribadito che la Provincia di Campobasso, così come in molte altre occasioni, non ha fatto mancare il suo appoggio all’ iniziativa dei Beni Culturali che ha posto il vincolo sull’area. Una zona di enorme valore storico, culturale e archeologico; per di più ricca di testimonianze sannite e connotata dai resti di strutture fortificate e tracciati viari. Purtroppo le pale eoliche questa volta insidiano il complesso monumentale della Chiesa e del Convento di Santa Maria di Monteverde. Luoghi che, come ha recentemente sostenuto il Presidente D’Ascanio, andrebbero curati e valorizzati soprattutto per dare sostanza ad una nuova economia del turismo.
Quello che mi indigna e che mi preoccupa – conclude Angelo Spina - sono le sempre più circostanziate denunce su un settore che è diventato una specie di far west anche a causa di una brutta e pericolosa legge regionale che non tutela il bene pubblico. Oggi, però, come sempre più spesso accade nel Molise così come in altre parti del nostro Paese, i cittadini e le associazioni culturali e ambientaliste sono in campo a rivendicare i diritti di tutti contro gli speculatori e i politici che non fanno il loro mestiere, che sarebbe quello di tutelare l’ambiente e la salute pubblica, oltre che il paesaggio. Bisogna dire basta all’acquiescenza e ripristinare il sacrosanto principio dell’interesse pubblico. Per questo sarò insieme con i Comitati e le Associazioni alla manifestazione contro uno scempio annunciato che faremo di tutto per impedire”. (u.s.)



La Provincia di Campobasso ricorre al Tar contro impianto eolico di Vinchiaturo
News Molise
CAMPOBASSO _ La Provincia di Campobasso si è costituita formalmente in giudizio per sostenere la posizione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali nella causa pendente dinanzi al TAR del Molise a seguito del ricorso proposto dalla società Essebiesse Power, titolare del progetto per la costruzione di un impianto eolico nelle vicinanze della zona archeologica di Monteverde di Vinchiaturo, avverso l’apposizione da parte del MiBAC del vincolo a tutela dell’area, ricadente tra i Comuni di Vinchiaturo, Mirabello Sannitico e San Giuliano del Sannio.


La tempestiva decisione dell’Amministrazione provinciale arriva a conferma della sua politica di rigorosa difesa del territorio e di ferma opposizione alla dissennata proliferazione di impianti eolici che si sta registrando nel Molise. In particolare, sulla vicenda, il Presidente D’Ascanio ha rilasciato la seguente dichiarazione: “La Provincia di Campobasso, così come in molte altre occasioni, ha ritenuto di non far mancare il suo appoggio alla saggia iniziativa del Direttore regionale dei Beni Culturali di porre il vincolo su un’area di enorme valore storico, culturale e archeologico; per di più ricca di testimonianze sannite e connotata dai resti di strutture fortificate e tracciati viari.

Ma purtroppo le pale eoliche rischiano di farla da padrone anche dove insistono complessi monumentali come quello costituito dalla chiesa e dal convento di Santa Maria di Monteverde. Luoghi che andrebbero curati e valorizzati soprattutto per dare sostanza ad una nuova economia del turismo. A preoccuparmi fortemente – conclude il Presidente - sono le sempre più circostanziate denunce della stampa più avvertita riguardo un settore che è diventato una specie di far west anche per l’insipienza dei nostri amministratori regionali. Fortunatamente, su questo come su molti altri problemi, noto segnali di risveglio da parte dell’opinione pubblica e delle associazioni culturali e ambientaliste che spero riescano ad avere un effetto di trascinamento sulla sensibilità dei livelli politici e istituzionali, molisani e nazionali”.


Eolico selvaggio, l'attacco al paesaggio molisano finisce sul Corriere della Sera
L'eolico selvaggio, dopo la protesta popolare di domenica mattina sulla collina di Monteverde a Vinchiaturo, è stato oggetto di un approfondimento sulle pagine del Corriere della Sera di oggi
"Se dovessi, in via ipotetica, accettare tutte queste richieste, il Molise si trasformerebbe in un paesaggio marziano irriconoscibile tra torri e pannelli. Ma in Italia ci sono così tanti capannoni industriali da sfruttare per questo scopo..."

Così Gino Famiglietti, direttore regionale per i beni culturali e paesaggistici del Molise, sottolinea nell'articolo apparso oggi sul quotidiano di via Solferino, la spropositata richiesta di torri eoliche e superfici per fotovoltaico, alla luce della attesa sentenza del Tar che, entro la serata di dopodomani, dovrà valutare il ricorso presentato dalla società Essebiesse Power che prevede l'installazione di sedici pale eoliche sul crinale che domina Sepino e la rovine romane di Altilia.

Il funzionario, in aprile, aveva deciso un nuovo vasto vincolo complessivo sull'intero crinale, richiamando altri precedenti vincoli e soprattutto puntando sull'esistenza di un piccolo tratturo sannitico con tanto di basolato romano, utilizzati dalla società costruttrice come strada di lavoro e ricoperto di pietrisco.


Su 4437 chilometri quadrati di territorio molisano sono state installate torri per 238 mw, ne sono state autorizzate per 450 mw e sono stati depositati ulteriori progetti per 3000 mw. Un dato che prevede la messa in posa di circa tremila pale. Ma nell'articolo a firma di Paolo Conti sul quotidiano milanese tuona anche Oreste Rutigliano, consigliere nazionale di Italia Nostra.


"Una ogni chilometro quadrato di territorio molisano, un'assurdità - afferma - questa regione incontaminata e con appena 350mila abitanti è sotto un attacco micidiale."


Nell'articolo anche il giudizio dell'avvocato Urbano Barrelli, giurista e vicepresidente di Italia Nostra: "Non c'è incompatibilità tra tutela del paesaggio e ricerca di fonti energetiche alternative a quelle fossili. Il problema è dove e come collocare questi impianti. Esistono pezzi importanti del nostro territorio che non presentano particolari elementi di pregio. Ma è diverso costruire queste pale in aree culturalmente e paesaggisticamente pregiate. Distruggerle significa cancellare una parte della nostra stessa identità nazionale." "Adesso - conclude il Corriere - tutti gli occhi sono puntati sul Tar. E sulla riunione del 21 luglio".

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